CREARE UN BUON RAPPORTO TRA IL PROPRIO CLIENTE E L’AVVOCATO E’ FONDAMENTALE.
Per tale motivo, innanzitutto, prima di decidere se accettare l’eventuale incarico, fisso con la persona che mi ha chiesto un parere un incontro conoscitivo.
Durante tale incontro, ascolto con cura, con oggettività e con molta attenzione il cliente chiedendogli di espormi il problema in ogni suo aspetto, senza esprimere giudizi.
Successivamente, espongo con chiarezza il mio punto di vista e cosa, a mio parere, porre in essere per tutelarsi.
In ogni caso, con trasparenza e con professionalità, evidenzio anche tutti i possibili rischi a cui si è esposti.
Alla fine, mi pongo a disposizione per chiarire eventuali dubbi.
Quando il parere NON può essere immediato, perché la questione è particolarmente complessa oppure perché è necessario analizzare della documentazione oppure perché è opportuno eseguire indagini più approfondite, mi riservo di studiare i documenti e di approfondire la questione.
Se il caso lo richiede, per gli aspetti non legali, ma comunque connessi, consulto le altre figure professionali coinvolte. Infatti, negli anni, ho costruito una solida rete professionale di sinergie che, in breve tempo, mi permette di studiare una questione a tutto tondo.
Conseguentemente, propongo al cliente di aggiornarci e, quindi, e di fissare un ulteriore appuntamento.
Alla fine del colloquio, il cliente spesso domanda: “ Avvocato, vinceremo?”.
La verità è che una simile domanda non ha risposta.
Purtroppo, le variabili in gioco sono molteplici e alcune, fuori dal mio raggio d’azione, incalcolabili: la testa del Giudice, la controparte, i numerosi indirizzi giurisprudenziali, la possibilità di rinvenire una soluzione amichevole…
Pertanto, personalmente, preferisco rispondere con una previsione di massima, impegnandomi a limitare al massimo il rischio derivante da errori connessi alla mia attività.
In ogni caso, lascio i miei contatti nel caso in cui il cliente abbia delle ulteriori necessità.